Quando venne rilasciato il primissimo video del gioco, in molti guardarono a Border Break come ad un ritorno, in vesti del tutto nuove, dei celebri robottoni Sega di Virtual On.
Il titolo è però qualcosa del tutto nuovo, che non toglie spazio a Virtual On, ma che si pone semplicemente come sua evoluzione e serie a se e che vede la luce sul recente nuovo hardware RingEdge.

Una volta accomodati sul bellissimo cabinato (che verrà trattato meglio durante la recensione) e superata l’incantevole schermata principale, ciò che maggiormente colpisce di quest’ultima fatica Sega è la grande mole di contenuti: inizialmente anticipata dalle corpose modalità di gioco, si concretizza poi fin dalle prime battaglie, sbattendo candidamente davanti agli occhi del giocatore una produzione di insolite dimensioni, oltre che un’esperienza di gioco come poche se ne possono attualmente provare.

Panoramica e meccaniche
Il gioco rappresenta sostanzialmente delle battaglie tra robot, così come era ed è Virtual On, ma portate decisamente al massimo: 10 contro 10, in arene spesso dotate di strumentazioni varie per la battaglia come torrette, postazioni di ristoro dell’energia, rampe di lancio energetiche (adatte per percorrere più velocemente determinati tratti di mappa) e via dicendo…
Scopo di ogni battaglia è quello di avere la meglio sulla squadra avversaria abbattendo il cuore del reattore di energia del team opposto, situato nella rispettiva base. L’andamento della battaglia verrà indicato da due barre color blu e rosso, sistema che oggi possiamo trovare anche in molti giochi per console: nel caso la barra rossa sarà più lunga di quella blu, questo significherà che la squadra rossa sarà al momento in vantaggio. Al termine del combattimento, alla squadra verranno assegnati dei punti per il level up della classe e la possibilità di acquisire materiali da sfruttare poi per la personalizzazione e le armi.
In Border Break abbiamo a disposizione 4 robot (che nel gioco hanno il nome di “Blast Runners”) tra i quali sceglierne uno di volta in volta. Inizialmente abbiamo a disposizione una sola classe, Assault, la classica categoria equilibrata e adatta ad ogni situazione, ma giocando sbloccheremo pian piano anche le restanti, tutte con caratteristiche e punti di forza diversi rispetto alle altre.
Ogni armatura è composta da 4 parti principali: testa, corpo, braccia/arma e gambe ed ognuna influisce su differenti abilità, come la precisione di sparo, la potenza del boost, la velocità di ricarica dell’arma e il passaggio da un arma ad un altra per le braccia, la velocità di camminata e lo scatto per le gambe.

La fase di lancio del "Blast Runner"

Esperienza consolara… in sala giochi
Come accennato ad inizio recensione, il gioco, pur essendo un comune arcade da sala giochi, in quanto a modalità vanta una completezza davvero invidiabile nel genere, quasi come se stessimo parlando di una produzione per console.
Le modalità principali sono il training, la classica modalità in giocatore singolo, la personalizzazione del proprio robot e il VS, in rete e soprattutto con un net code a dir poco perfetto: no lag, no rallentamenti, no input lag… Nessun problema di sorta che abbiamo imparato a conoscere e con i quali abbiamo imparato a convivere nell’esperienza on line su console.
La cosa permette non solo di avere sempre (ed in tempi rapidissimi) giocatori disponibili da tutte le parti del Giappone, ma anche di avere un’esperienza di gioco pari praticamente all’off line.
Semplicemente la miglior esperienza on line, sotto questo punto di vista, che si possa provare.
Molto interessante anche la modalità di personalizzazione dei robot, dove si ha modo di conciare a proprio piacimento sia il vostro alter ego robotico che il design del pilota stesso (selezionabile tra un’ampia scelta).
Nel gioco è a disposizione un utile negozio dove comprare e/o realizzare materiale vario.

La gestione dei crediti

Altra caratteristica che distingue Border Break dalla stragrande maggioranza dei titoli arcade è la particolare gestione nell’uso delle monete da usare: al contrario della quasi totalità della concorrenza, dove ad ogni partita corrispondono 1, 2 o anche 3 monete (generalmente da 100 yen, se siete in Giappone); in Border Break con le monete non “comprate” la partita in se, ma il tempo di gioco a vostra disposizione. Una volta che vi sarete accomodati sulla vostra postazione, e inserita la prima moneta, dovrete acquistare i vostri crediti (nel gioco indicati con la voce “GP”), che di fatto rappresentano i secondi totali che vorrete utilizzare, scegliendo tra tre opzioni: giocare con la sola moneta che avete appena inserito e per un totale di 300 GP (o secondi, per rendere meglio l’idea), inserire una seconda moneta per 600 crediti o inserirne 5 per la bellezza di 1700 GP.
E indipendentemente dalla scelta fatta, finchè non esaurirete fino all’ultimo i vostri crediti di gioco, nulla vi farà terminare la partita: se morirete potrete rientrare in battaglia, se terminerete un’intera partita potrete ricominciarne un’altra, o fare un salto al negozio, o passare del tempo a personalizzare il vostro robot ecc. Ma finchè avrete ancora tempo a disposizione, potrete fare qualsiasi cosa vogliate. Chiaramente, un’indicatore apposito sarà presente (in alto a destra) per farvi avere, sempre a portata d’occhio, il numero di GP a vostra disposizione.

Non solo armi da fuoco per Border Break


Uno sguardo al cabinato

Parlando del cabinato si sa, Sega è sempre stata maestra anche nella realizzazione delle postazioni di gioco. Quello di BB per certi versi ricorda un pò una postazione PC, con uno stick (non mobile) sulla sinistra, con il quale gestire i movimenti del robot e con una sorta di mouse sulla destra con il quale gestire lo sparo, il puntamento e le opzioni di attacco e cambio arma.
Come altri arcade Sega di nuova generazione, anche il cabinato di BB è dotato di funzione touch screen, utile non solo per la navigazione dei menù, del negozio, per la selezione della modalità e la personalizzazione del robot; ma anche e soprattutto per gestire alcune funzioni in battaglia tipiche di determinate classi e per l’utilizzo di shortcuts alla PSO, ossia di messaggi istantanei per comunicare con i vostri compagni di squadra.
Il tutto gestibile con una semplicità ed immediatezza di primissimo livello, facendo dei controlli di Border Break un’ulteriore pregio di questo incredibile gioco.
Ai lati dello schermo troviamo due lunghe bande verdi luminose che costeggiano il monitor, un’ulteriore indicatore circa le condizioni di salute del nostro robottone e che cambieranno di colore (dal verde passeranno al giallo, o al rosso), quando verremmo colpiti dal fuoco nemico e in base allo status dell’energia a nostra disposizione.

Concludendo:
In conclusione, Border Break è senza dubbio allo stato attuale l’arcade Sega di maggior spessore. La grande cura risposta da AM2 nella realizzazione generale, la voglia di offrire idee e concetti nuovi, l’estrema varietà, le tante opportunità e il coinvolgimento che il gioco offre, lo posizionano una spanna sopra a tutti gli altri arcade di ultima generazione.
Una grande perla minata in minima parte solo da un’aspetto tecnico non sempre d’impatto, ma la mole di materiale e di elementi che il gioco gestisce e la fluidità con cui lo fa, giustificano ampiamente il risultato sul piano grafico. Semplicemente l’eccellenza arcade del momento!

PRO:

  • Vario e ricco come pochi
  • Incredibile esperienza multiplayer
  • Gestione dei GP
CONTRO:

  • Aspetto grafico non proprio impeccabile
  • Nulla da segnalare

Credits:
HittakaraUn Arcade è per sempre.