Per il suo 60° anniversario, Sega ha festeggiato con l’uscita di ben due mini console, rilasciate a distanza di pochi mesi.
Per ritrovare un tale “affollamento” di hardware Sega, bisogna tornare negli anni 90 (ovviamente ai fan non può che far piacere, per quanto si parli di mini console).
Del Game Gear Micro abbiamo già parlato nella recensione dedicata, questa volta è il turno di Astro City Mini.
Più che una mini console, si tratta di un mini cabinato arcade basato sul classico “Astro City”, che fece fortuna nelle sale nipponiche degli anni novanta ed è tuttora una presenza fissa in Giappone.
Questa volta è Sega Toys ad essersi occupata dell’Astro City Mini, insieme a Sega e ad altre società come Zuiki, che avevano già fornito i chip SOC (system on a chip) per il Mega Drive Mini e Game Gear Micro.
Se Mega Drive Mini celebrava la console ammiraglia di Sega e Game Gear Micro la mitica console portatile, Astro City Mini celebra invece la storia arcade della casa di Sonic, con l’intento di ricreare quel tipo di esperienza a casa in versione ridotta, un pò come ai vecchi tempi.
Saranno riusciti nell’impresa?

Un cabinato in miniatura

A partire dalla scatola esterna possiamo iniziare a scorgere la cura nei particolari di questo prodotto, col design che richiama lo schema cromatico dell’Astro City originale, ma su uno sfondo nero che risulta molto elegante.
Il tutto strizza l’occhio ai fan e ai nostalgici, con tanto di messaggio celebrativo a sorpresa all’interno della scatola, dedicato proprio ai fan Sega.

La stilose scatole di Astro City Mini e del Control Pad

Il messaggio nascosto all’interno, dedicato ai fan ed ai creatori Sega

La dotazione di accessori è abbastanza standard, all’interno troviamo un cavo HDMi per il collegamento al televisore (l’unità supporta la risoluzione 720p in modalità TV), un cavo USB per l’alimentazione ed un manuale in giapponese.
E’ possibile collegare Astro City Mini anche alla corrente, ma il cavo va comprato a parte (deve essere un alimentatore con attacco microusb da 5V a 2A ).
A dispetto delle apparenze non è prevista l’alimentazione tramite batterie, quindi tecnicamente non parliamo di un dispositivo portatile.

Arriviamo così all’unità: Astro City Mini ricalca la forma dell’Astro City originale, ricreando tutte le iconiche linee curve del cabinato, con tanto di led verde in cima allo schermo vicino ai due speaker stereo.
I materiali usati danno un’ottima impressione di solidità, grazie anche alla finitura opaca che rende l’unità meno “giocattolosa”. Stando alle varie interviste pre-lancio, pare siano stati utilizzati gli stessi materiali del cabinato originale.
Unica nota (estetica) stonata invece è rappresentata dai loghi Astro City sul mini cabinato, che sono dei semplici sticker.

Sul case bianco dell’unità spicca la pulsantiera verde, costituita da 6 tasti ed uno stick a microswitch (come in sala giochi). La sola inclusione dello stick a microswitch è sufficiente ad elevare Astro City Mini al di sopra della concorrenza.
La qualità di stick e pulsanti è eccellente ed il feeling è molto simile alla sala giochi, con l’unica differenza nelle dimensioni più contenute ovviamente (dimensioni che in ogni caso non compromettono l’ergonomia, lasciando al giocatore abbastanza spazio di manovra tra i tasti).
Sono presenti anche due tasti “coin” e “start”, tuttavia questi ultimi hanno un feeling peggiore rispetto ai tasti principali (probabilmente anche per la funzione secondaria che svolgono).

    I dettagli del cabinato originali son tutti fedelmente riprodotti in scala



Sul retro dell’unità troviamo il tasto dell’accensione, l’uscita HDMi per il collegamento alla TV, due ingressi USB dedicati al giocatore 1 o al giocatore 2, l’ingresso per le cuffie ed infine l’alimentazione.
Soffermandoci sugli ingressi USB, Astro City Mini supporta solo gli accessori ufficiali (ovvero Astro City Arcade Stick e Astro City Control pad di cui vi parleremo successivamente), oltre al pad a 6 tasti del Mega Drive Mini, ma solo se in versione giapponese.
Al di fuori di questi 3 controller non sono supportati altri accessori.

Lo schermo LCD da 4 pollici è di buona qualità, con un ottimo angolo di visione. Purtroppo al contrario del collega “Neo Geo Mini”, è stato scelto un LCD in formato 16:9 e, dal momento che tutti i giochi sono in 4:3, significa avere una porzione inutilizzata dell’area dello schermo, che può essere riempita con i classici wallpaper o lasciando le bande nere.
Uno schermo 4:3 avrebbe permesso di riempire tutta l’area della cornice, guadagnando qualcosa in termini di grandezza ma anche in termini di estetica, anche se è comprensibile che la scelta di un 16:9 sia stata fatta sicuramente per motivi di costi e/o di scorte.

  La cura dei particolari è notevole




Lights On

Una volta accesa l’unità si viene accolti da un menù vivace e dalla musica di “Hiro”, composta per l’occasione.
Il menù supporta anche la lingua Inglese mente le ROM sono tutte in versione Giapponese (non è possibile scegliere la versione del gioco in base alla lingua come su Mega Drive Mini).

I titoli vengono selezionati da una lista a scorrimento, ogni gioco ha un suo menù dedicato, con una breve descrizione, la lista dei comandi e due slot dedicati per i save state, i quali possono essere richiamati subito dal menù senza bisogno di avviare prima il gioco.
Non è prevista la possibilità di entrare nel BIOS dei singoli giochi e settare le regolazioni dip switch (difficoltà, numero round ecc.), né è possibile regolare liberamente il layout dei comandi.
A questa mancanza compensa in qualche modo la presenza, in diversi giochi, di tasti dedicati all’autofire non presenti originariamente in sala.
Tra le impostazioni del menù è possibile regolare la luminosità dello schermo, il volume delle casse stereo integrate, scegliere tra tre wallpaper o attivare il filtro simil-CRT con le scanline (le linee di scansione non sono state implementate al meglio, per cui sono caldamente sconsigliate).
Purtroppo non è possibile cambiare la varie impostazioni dopo che abbiamo avviato un gioco, quindi se ad esempio vogliamo cambiare il volume della musica, bisognerà uscire dal gioco e tornare nel menu principale. Non che sia un grosso problema ma non è comunque una soluzione ideale.

  L’interfaccia è semplice ed intuitiva



Una delle caratteristiche più importanti se vogliamo, è la possibilità di collegare Astro City Mini al televisore (attraverso un cavo HDMi come abbiamo già accennato in precedenza). In modalità TV il mini cabinato supporta la risoluzione massima di 720p, con una resa dei menu e dei giochi ottima, dai dettagli nitidi e colori brillanti.
Ovviamente è questo il modo migliore per apprezzare al 100% Astro City Mini.

Control Pad

Un capitolo a parte lo merita l’Astro City Control Pad. Si tratta di un controller venduto separatamente che ricalca i classici pad Mega Drive e Saturn, ma che si rifà all’estetica dell’Astro City.
Per chi da sempre preferisce i pad a 6 tasti made by Sega, diventa un acquisto obbligatorio, grazie anche alla qualità dei tasti e soprattutto della croce direzionale, seconda solo a quelle dei control pad di Mega Drive e Saturn.
Il controller risulta ottimo sia se si vuole giocare in due sulla stessa unità Astro City, sia per giocare in singolo se si preferisce il tradizionale pad agli stick arcade.
Non si può non consigliarlo anche in virtù dell’ottimo prezzo, inoltre anche se non pubblicizzato sulla scatola, il control pad funziona anche su PC, il che può essere un’ottima soluzione anche per chi non possiede necessariamente un Astro City Mini. 

  Astro City Mini Control Pad segna il ritorno ufficiale dei mitici pad a 6 tasti Sega


I magnifici 37


Sul lato hardware Astro City Mini si presenta come un prodotto solido, tranne per alcune scelte di design, ma per quanto riguarda i giochi?
Partiamo innanzitutto dal numero, i giochi inclusi sono 37, il che pone nuovamente Astro City Mini davanti alla concorrenza.
Sega e Sega Toys hanno cercato di scegliere 37 titoli da più generi possibili per avere una certa varietà, tra picchiaduro a scorrimento e ad incontri, shoot’em up orizzontali e verticali, puzzle game ecc.
Ovviamente come accade spesso per le mini console, avere un set fisso di ROM significa essere obbligati ad operare delle scelte, e quindi non si potrà mai accontentare tutti, ne tantomeno rendere davvero giustizia alla storia di Sega.
Fatta questa premessa, la line-up finale è di ottimo livello, con classici come Shinobi,  Shadow Dancer, Virtua Fighter, Wonder Boy, Bonanza Bros, Space Harrier, Thunder Force AC, Cotton, Rad Mobile e tanti altri.
Sicuramente tra i titoli più interessanti vanno citati i giochi derivati dalla scheda Sega System 32, ovvero Golden Axe Revenge of Death Adder, Dark Edge e Arabian Fight, che non avendo mai ricevuto conversioni su console, diventano ufficialmente giocabili a casa per la prima volta.
Passando infine al “gioco fantasma” Dot Rikun, gioco nato per via delle regolamentazioni giapponesi del tempo che non permettevano di vendere cabinati vuoti senza alcun gioco incluso. Dot Rikun serviva proprio a tale scopo oltre che per testare il cabinato stesso.

Il mitico ESWAT, un classico inedito nella sua versione arcade

Arabian Fight, uno dei titoli mai convertiti su console è finalmente giocabile a casa


La line-up insomma è bella ricca e non banale, preferendo in tanti casi l’inclusione di giochi più di nicchia ma ugualmente importanti nella storia arcade Sega (si pensi ad esempio a Dark Edge, uno dei primissimi picchiaduro 3D seppur a sprite, che precede addirittura Virtua Fighter) invece dei soliti titoli blasonati che negli ultimi anni abbiamo rigiocato più volte in varie riedizioni.
Purtroppo si nota una certa disparità in favore dei puzzle game, in particolare con l’inclusione di ben tre capitoli di Columns e due capitoli di Puyo Puyo. Sicuramente si potevano limitare i rappresentanti di queste due storiche serie e lasciare più spazio ad altri arcade che non sono stati inclusi.
Un’altra scelta bizzarra (ma assolutamente gradita) è rappresentata dal gioco di guida Rad Mobile, unico esponente del genere nella line-up dell’Astro City Mini.
Come facilmente intuibile, i racing sono stati esclusi sia per una questione di controlli che per il fatto che non fanno parte dei titoli che comparivano sugli Astro City originali (nella maggior parte dei casi avevano cabinati dedicati con volante e pedaliera).
Rad Mobile funziona stranamente bene nonostante non si possano usare i controlli analogici, ma la sua inclusione rimane curiosa e fa sorgere la domanda sul perchè a questo punto non siano stati inclusi anche altri racing inediti, come il sequel Rad Rally oppure il mitico OutRunners, da sempre uno dei most wanted dei fan.

Rad Mobile è l’unico racing incluso

Una delle inclusioni più apprezzate, Golden Axe Revenge of Death Adder


Alla ricerca dell’arcade perfect

L’emulazione dei giochi è generalmente di ottimo livello, scoprendo il fianco sulla parte audio di alcuni titoli, che non sempre risulta fedele al 100% alla controparte arcade.
Purtroppo il gioco più colpito in questo senso è proprio Virtua Fighter, che presenta un’emulazione audio imperfetta che sicuramente non sfuggirà ai fan del mitico primo capitolo della serie o anche solo a chi ha un certo orecchio musicale.
Audio a parte, l’emulazione di Virtua Fighter (uno dei giochi più pesanti lato risorse) sembra ottima, e solo quando si gioca in modalità TV tramite collegamento HDMi, si possono notare degli occasionali rallentamenti durante i replay. In questo caso più che errori di emulazione è probabile che siano semplici limiti dell’hardware dell’Astro City Mini, che evidentemente viene spinto oltre il limite da Virtua Fighter quando la risoluzione sale a 720p in modalità TV.
Limiti hardware che probabilmente si son presentati anche in fase di conversione di Rad Mobile, che su Astro City Mini viaggia a 30 frame al secondo invece dei canonici 60fps della versione arcade.
Per dovere di cronaca vanno citati anche alcuni problemi video su alcuni titoli, in particolare Wonder Boy che presenta un certo effetto scia durante lo scorrimento dello schermo, difetto che tuttavia viene attenuato in modalità tv.
Si tratta comunque di difetti minori che la maggior parte degli utenti non noterà, e che in molti casi non minano la giocabilità e la godibilità del titolo, ma è giusto farli presente dal momento che queste mini console non sono rivolte solo a nostalgici e curiosi, ma anche ad appassionati e giocatori che conoscono i singoli giochi pixel per pixel, e per i quali certi difetti potrebbero non essere così trascurabili.
Bisogna citare anche diversi traguardi raggiunti dall’emulazione dell’Astro City Mini, a partire da Virtua Fighter che funziona nativamente a risoluzione HD 1280×720 (la versione da sala girava a 496×384) ed è attualmente l’unica conversione a vantare questa caratteristica (specifichiamo ancora una volta che i 720p sono riservati alla modalità TV).

Dark Edge è uno dei picchiaduro meno conosciuti, ma è stato uno dei primi passi per i picchiaduro 3D

Virtua Fighter non ha bisogno di presentazioni


Anche i giochi basati sulla scheda System 32 presenti sull’Astro City Mini (Golden Axe RoDA, Dark Edge, Arabian Fight, Rad Mobile) risolvono dei difetti di emulazione grafici tuttora presenti su MAME, rendendole di fatto le versioni definitive dopo quelle dei cabinati originali.
Insomma il lavoro svolto da Sega Toys è degno di nota (soprattutto pensando che queste mini console montano chip SOC con prestazioni limitate), tuttavia non è perfetto e forse qualcosa poteva essere migliorata.

In conclusione

Astro City Mini riesce nel suo intento di ricreare l’esperienza arcade anni 90 in versione ridotta a casa, grazie ad un minicabinato di qualità, accessori di alto livello, un’ottima selezione di giochi ed alla comodità del tutto, che permette dopo pochi secondi dall’accensione di accedere subito al proprio titolo preferito.
Il tutto ad un prezzo giusto per quello che offre, soprattutto in confronto alla concorrenza.
Tuttavia certe scelte discutibili come lo schermo 16:9 o alcuni difetti di emulazione non lo rendono adatto ai puristi, che comunque non hanno molte alternative sul mercato.
Inoltre avremmo preferito vedere incluso qualche titolo inedito in più, ma è probabile che dovremo attendere il prossimo mini cabinato.

See You Next “Mini”

PRO:
  • Unità solida e ottima qualità dei materiali
  • Stick a microswitch
  • Emulazione di ottimo livello
  • Ottima selezione di 37 giochi
  • Inclusi alcuni titoli inediti su console
CONTRO:
  • Schermo in 16:9
  • Emulazione audio non perfetta in alcuni titoli
  • Qualche compromesso di performance per VF e Rad Mobile
  • La selezione titoli poteva essere ulteriormente ampliata
  • Al momento è disponibile solo in Asia
Credits:
City HunterHunter in the City