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Anche per il 2017 ritorna il nostro appuntamento con gli anniversari dei giochi Sega. Un anno dove festeggeremo gli anniversari di personaggi del calibro di Pengo o Joe Musashi, così come di saghe quali After Burner e Phantasy Star. A fianco di questi franchise più importanti, anche per quest’anno non manca una carrellata degli hardware rilasciati e dei titoli meno noti che hanno caratterizzato le annate di nostro interesse. Ma andiamo con ordine:

1977-2017: 40 anni ai confini della storia

40 anni non sono un traguardo per tutti. La stragrande maggioranza delle compagnie videoludiche attuali non esistevano neppure, altre ancora si occupavano di tutto tranne che di videogiochi. Sega invece era lì, a produrre cabinati per le primissime sale giochi del tempo. Nel 1977 escono Tic Tac Quiz, Safari, Depthcharge e Super Bowl. Si tratta di titoli monocolore tenuti in piedi da pochissimi pixel agli albori della storia. Il primo è un quiz game da 1 o 2 giocatori con 2500 domande, Safari vede il giocatore cacciare gli animali che compaiono su schermo, Deepcharge porta il giocatore nel mondo caro a Sega dei sottomarini mentre Super Bowl, al di là di cosa lascerebbe pensare il titolo, riguarda il gioco del bowling. Sempre nel 1977, sulla scheda realizzata l’anno prima per sviluppare Blockade, dal duo Sega/Gremlin arriva Hustle, il primo vero “Snake” che molti hanno imparato a conoscere su Nokia 3310.

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Il 1977 è anche l’anno della Sega VIC Dual, il primissimo hardware Sega ad usare il fortunato processore Zilog Z80. Questo processore lo ritroveremo successivamente all’interno del Master System e del Game Gear e verrà utilizzato come coprocessore audio nel Mega Drive ed in tantissime schede arcade di quegli anni. Il primissimo titolo ad utilizzare la Sega VIC Dual è proprio Safari.

1982-2017: 35 anni di gloria isometrica, vettoriale e tridimensionale

Il 1982 è uno dei tanti anni d’oro per Sega. Dopo il successo di Monaco Gp del 1979 la casa giapponese è ormai una delle big del mercato e sforna decine di titoli nuovi all’anno. Tra i tanti non possiamo dimenticarci di Pengo e Zaxxon, il quale durante lo stesso anno sarà seguito da Super Zaxxon. Sono due titoli che hanno segnato un’era seppur in due campi totalmente diversi. Pengo in quello dei puzzle game, Zaxxon in quello degli shoot ‘em up e della fortunata grafica isometrica. Zaxxon dato il successo diviene persino il primo titolo arcade ad avere uno spot pubblicitario negli Stati Uniti. Lo spot viene realizzato dalla Paramount Pictures, ai tempi proprietaria di Sega, per ben 150,000 dollari di allora. Sulla scheda Sega G80 che ha sostituito progressivamente la VIC Dual nel frattempo continuano ad uscire altri giochi vettoriali di successo. Nel 1982 tocca a Battle Star, Star Trek, Tac/Scan e Zektor (quest’ultimi due sono inclusi insieme a Zaxxon nella Sega Mega Drive Collection per PlayStation 2 ndr). Sempre sullo stesso hardware viene sviluppato Monster Bash, un action dal quale viene derivato qualche anno più tardi Ghost House per Master System. Su VCO Object, scheda sfornata l’anno prima per ospitare il celebre Turbo, è il turno invece di Zoom 909 e SubRoc-3D, il primissimo titolo della storia a fornire al giocatore delle immagini tridimensionali grazie al particolare visore utilizzato, il quale invia ad ogni occhio un’immagine differente.

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Il 1982 sul fronte hardware è l’anno della Sega Zaxxon, realizzata per gestire l’omonimo titolo. Questa scheda darà i natali l’anno successivo, dopo un piccolo upgrade, al fortunato Congo Bongo. E’ soprattutto però l’anno della Sega System 1, capostipite di una famiglia di hardware dal celebre cammino. Invero la System 1 uscirà ufficialmente solo l’anno successivo. Nel 1982 esce in versione prototipo per far girare Super Locomotive, un coloratissimo e innovativo titolo dove il giocatore deve dirigere una locomotiva lungo un percorso intriso di ostacoli. Super Locomotive viene prodotto in soli 35 esemplari ed è oggi una piccola oscura gemma della scuderia Sega.

1987-2017: 30 anni con il postbruciatore acceso

17 Luglio 1987, ponte di volo della portaerei Sega Enterprise, l’F-14 Tomcat più famoso della storia dei videogiochi è pronto al decollo e a marchiare i cieli con il logo di After Burner, uno degli arcade che più contribuirà a costruire l’immagine di Sega. Il 1987 non è solo l’anno degli aerei per Sega ma anche quello degli elicotteri, a Dicembre arriva in sala giochi sempre su Sega X Board, Thunder Blade, shoot ‘em up ispirato dal film Blue Thunder (“Tuono blu” in Italia). Su Sega System 16 arrivano invece un certo Shinobi e un certo Alien Syndrome. Non sono da soli. Sulla stessa coloratissima scheda escono nello stesso anno gli shoot-‘em-up Bullet, SDI e Sonic Boom, gli sportivi Dunk Shot e Super League e il pinball game Time Scanner. Sulla piccola Sega Gigas arrivano due paddle game, FreeKick e Perfect Billiard mentre sulla Sega System 2 esce Toki no Senshi: Chrono Soldier un atipico shooter verticale che ci porta a viaggiare nel tempo. Su Master System il 1987 è l’anno di Alis Landale e del mai dimenticato Phantasy Star, capostipite di una saga rpg senza tempo che arriva nei negozi cinque giorni prima di Natale. Sempre sull’ammiraglia 8 bit di casa Sega è il turno di Woody Pop, un puzzle game che conosce il successo globale qualche anno più tardi su Game Gear.

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Sul fronte hardware il 1987 è l’anno dell’arrivo della Sega X Board, terza scheda della famiglia Super Scaler nata come potenziamento dell’hardware dedicato di OutRun. Nata per far girare After Burner, verrà riutilizzata lo stesso anno sia per il suo sequel, After Burner II, che per Thunder Blade.

1992-2017: 25 anni virtua poligonali

Agosto 1992 – Virtua Racing. Basterebbe questo per definire quest’anno magico. Il primo “Virtua” di Sega, il primo titolo della Model 1 ossia il primo hardware di Sega realizzato specificatamente per gestire i poligoni tridimensionali. Semplicemente le fondamenta del racing moderno. Nello stesso anno sulla Sega System 32, ultima scheda della gloriosa famiglia “System”, assistiamo all’arrivo di Air Rescue e Holosseum, entrambi sviluppati da Am1. Il primo è essenzialmente un Choplifter in prima persona, il secondo un particolare picchiaduro che cerca di simulare delle immagini olografiche riflettendole su di uno specchio curvo. E’ il turno della pensione invece per la Sega System 18 la quale viene salutata con l’uscita di Desert Breaker (shoot-‘em-Up di Am1) e Wally wo Sagase! (puzzle game di Am3). Nei salotti il 1992 viene invece marchiato dall’arrivo il 21 Novembre di Sonic The Hedgehog 2 e quindi dall’esordio di Tails che festeggia così i suoi 25 anni. Nel corso dell’anno sono diversi gli ip che fanno il loro esordio su Mega Drive. Il 20 Marzo 1992 arriva nei negozi Shining Force, secondo titolo della serie Shining ma primo first tactical RPG della serie. Il 28 Maggio tocca invece a Kid Chameleon, nuovo titolo del Sega Technical Institute. L’8 Dicembre è il turno di Chakan: The Forever Man, un platform dalle tinte decisamente mature per il periodo basato su un fumetto di Robert A. Kraus.

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Per quanto riguarda gli hardware come accennato il 1992 è l’anno di esordio della Sega Model 1, l’hardware che un anno più tardi darà vita a Virtua Fighter e Star Wars Arcade. E’ anche l’anno della Sega System Multi 32, una variante della System 32 realizzata per gestire i twin cabinet. Nel 1992 viene utilizzata per OutRunners, Stadium Cross e Title Fight. Sul fronte delle periferiche invece assistiamo all’arrivo della risposta di Sega al Nintendo Super Scope, ossia il Menacer, una pistola componibile che viene venduta in bundle con una collection di sei titoli.

1997-2017: 20 anni cantando “Can You Feel the Sunshine”

Il 1997 è uno di quegli anni di transizione per Sega: la fine conclamata in occidente del Saturn, i preparativi per lanciare il Dreamcast e quindi la nuova scheda Naomi. In sala giochi però è anche l’anno di The Lost World: Jurassic Park, il primo titolo per Sega Model 3 non realizzato da Am2 (viene sviluppato da Am3) ed uno dei più noti e meglio riusciti sparattutto con light gun. Ancora oggi a distanza di 20 anni è uno dei grandi classici delle sale giochi, immancabile in quelle meglio fornite. Per le fucine Am3 è anche l’anno del racing Le Mans 24, sempre sviluppato su Model 3 e di Top Skater, sviluppato su Model 2. I ragazzi di Am1 nel 1997 al contrario si dedicano al mondo delle due ruote: su Model 3 2.0 arriva Harley-Davidson & L.A. Riders mentre sulla meno performante Model 2 viene sviluppato Motor Raid, un titolo che viene venduto come kit di conversione per i fortunati cabinati di Manx TT e che diviene quindi presto molto raro. A Dicembre sempre da AM1 arriva su Model 3 Sega Bass Fishing, un arcade che diventerà un cult soprattutto grazie alla conversione per Dreamcast con periferica dedicata.

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Su console non possiamo dimenticare Sonic R, titolo nato dalla collaborazione tra Traveller’s Tales e Sonic Team arricchito da una splendida OST firmata da Richard Jacques. Sonic R arriva nei negozi americani il 18 Novembre. Successivamente viene distribuito in Europa e in Giappone.

2002-2017: 15 anni dall’altra parte della barricata

2002, il primo anno senza Dreamcast ed il primo anno senza una console Sega sulla quale sviluppare. Sega inizia a dedicarsi agli hardware altrui trasferendo spesso progetti nati inizialmente su Dreamcast. E’ il caso ad esempio di GunValkyrie che arriva nei negozi il 18 Marzo 2002. GunValkyrie è uno shooter in terza persona dalle tinte evocative sviluppato da Smilebit e inizialmente previsto per essere giocato su Dreamcast tramite lightgun. E’ anche l’anno di Sega Soccer Slam, titolo multipiattaforma che condivide con GunValkyrie la data d’esordio. Sega Soccer Slam è uno degli ultimi titoli dei compianti Visual Concepts. Sul fronte arcade il 2002 è l’anno che vede nascere la fortunata saga racing ispirata al franchise di Initial D con il lancio di Initial D: Arcade Stage, sviluppato da Sega Rosso su Naomi 2.

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Sul piano hardware il 2002 rispecchia quanto detto per quanto riguarda il software, Sega realizza in collaborazione con Namco e Nintendo la Triforce, una scheda basata sull’hardware del Game Cube. Sega la sfrutta per realizzare F-Zero AX l’anno successivo. Nel 2004 tocca invece a Virtua Striker 4.

2007-2017: 10 anni alla ricerca di se stessi

Non è semplice trovare IP Sega nati nel 2007 che possano oggi festeggiare i 10 anni di vita. Sono anni di una Sega disperata alla ricerca del porting facile su ogni piattaforma. In Giappone il 2007 è l’anno degli arcade 2 SPICY: Too Spicy e Answer X Answer. Il primo è light gun shooter che non riesce ad avere la stessa diffusione e successo dei suoi avi. Il secondo è un quiz game capace di riscuotere un certo seguito in patria. Vengono sviluppati su Sega Lindbergh Red, una versione low-end della Yellow base. E’ tempo dei saluti invece per la Sega Chihiro, l’hardware basato sull’Xbox, dove esce Manic Panic Ghosts, un titolo dal piacevole character design che si gioca attraverso dei particolari controller-martello con i quali toccare lo schermo.

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Su console, anche se non si tratta di un nuovo ip, vale la pena citare l’uscita di Sega Rally Revo, tentativo dello sfortunato Sega Racing Studio di ridare vita ad una saga dal peso monumentale. Il titolo arriva nei negozi il 28 Settembre e si distingue fin da subito per la particolare e innovativa deformazione in tempo reale del terreno dei tracciati.

2012-2017: 5 anni sperimentando qualcosa di nuovo

Il 2012 è un anno dove Sega con coraggio prova a dare una smossa alla sua problematica situazione. Viene deciso di sviluppare nuovi ip e di pubblicizzarli fin da subito a livello globale. E’ l’anno dove lo Yakuza Studio partorisce Binary Domain, scostandosi per la prima volta dalla saga di Kazuma Kiryu e cercando di far suo il fortunato genere dei third-person shooter. E’ anche l’anno del Sonic Team diviso su più progetti, come Sonic The Hedgehog 4 e Rhythm Thief & the Emperor’s Treasure, un rhythm game per Nintendo 3DS diretto dal celebre Shun Nakamura.

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Anche in sala giochi Sega si interessa ai rhythm game, con l’uscita di maimai sulla neonata RingEdge 2. Maimai arriva nelle sale a Settembre e riscuote subito un grande successo di pubblico ma resta confinato, come i suoi sequel, al Giappone e dintorni. Nelle sala giochi occidentali è il turno invece di Dream Raiders su RingWide. Si tratta di shooter dal gameplay quasi inesistente sul quale viene difficile spendere più di una partita così come più di una parola, soprattutto dopo aver citato alcuni dei più grandi cabinati di sempre. Ma da qualche parte bisogna pur ricominciare.

Credits:
Sharkone“Remember Laya’s Law”