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E3 2005: l’ultimo grande E3 di Sega, probabilmente irripetibile nel futuro.
Poteva essere un po’ considerato l’E3 dei grandi ritorni in ambito arcade, grazie al quinto capitolo di Virtua Fighter, Virtua Tennis 3, il ritorno di The House of the Dead; ma soprattutto la grande sorpresa di After Burner.
After Burner Climax, questo il nome del nuovo episodio, giunge dunque sulle console di nuova generazione, 360 e PS3, seppur con non poche difficoltà e che hanno portato i fan di tutto il mondo a premere fortemente per avere la possibilità di giocare anche su console questo grande ritorno. Due macchine dotate del giusto potenziale per offrire una versione quanto più possibile fedele alla controparte arcade. E lo fa, a sorpresa di molti, attraverso il digital delivery, un formato ormai consolidato in questa generazione e al quale la stessa Sega sembra sempre più guardare con particolare occhio proprio per quanto riguarda le proprie conversioni arcade.

DALL’ASFALTO ALLE NUVOLE IL PASSO E’ BREVE

After Burner è sempre stato un po’ la versione “con le ali” dell’immortale Out Run ed anche il lavoro svolto su questo Climax non può non ricordare quanto venne fatto da AM2 sui bellissimi Out Run 2 e 2006 per Xbox (e PS2).
Con lo scopo di impedire il lancio di un’arma nucleare, dovremo farci strada con il nostro aereo preferito all’interno di 13 stage di gioco estremamente vari e che spaziano ampiamente da una tipologia di ambientazione all’altra: oceani, montagne, deserti, città notturne, basi militari… rendendosi così sempre nuovi e mai ripetitivi.
Alcuni di essi ci metteranno davanti a dei bivi, A e B, un po’ come accadeva anche in Out Run, con la differenza che in quel caso erano una costante alla fine di ogni tracciato.
Percorrendo alcuni stage verranno attivate delle missioni secondarie, ognuna delle quali prevederà richieste diverse. Il completarle con successo vi darà modo di scoprire, una volta conclusi tutti i 13 livelli base, altri due segreti, per un totale di tre finali possibili.

Gli stage di gioco sono estremamente vari e sempre molto curati

SAPERSI INNOVARE RESTANDO FEDELI A SE STESSI

Le meccaniche di gioco sono fondamentalmente quelle tipiche della serie, con la possibilità di roteare il proprio velivolo, disporre della classica mitragliatrice per colpire gli aerei nemici vicini e missili con i quali colpire i più lontani grazie ad un semplicissimo sistema di lock-on e il tutto sempre facendo ovviamente attenzione a schivare i colpi avversari.
La novità più importante, però, è rappresentata dalla modalità “Climax”, dalla quale il gioco prende il nome. Tale funzione ci permette, una volta attivata, di rallentare l’azione di gioco, disporre di missili infiniti, inquadrare praticamente tutti i nemici presenti su schermo con la semplice pressione di un tasto dorsale ed abbatterli tutti insieme contemporaneamente rilasciandolo; lanciando una sfilza di missili che andranno a colpire dal primo all’ultimo velivolo nemico.
Per quanto semplice sia l’utilizzo del Climax, va sottolineato come al tempo stesso sia fondamentale per incrementare sempre più il proprio punteggio, che sarà determinato da un insieme di tre parametri, valutati di volta in volta al termine di ogni stage: tempo di gioco/velocità di completamento, numero di nemici abbattuti e combo massima. Proprio per questi ultimi due, il saper padroneggiare la modalità Climax e il sapere quando ed in quali momenti dello stage attivarla, si rivelerà essenziale per far registrare punteggi sempre maggiori.
Inoltre, la vostra bravura determinerà anche il livello di combattimento nemico, che nel gioco verrà indicato da un numero massimo di 5 stelline: più giocherete bene e meno precipiterete, più la difficoltà del livello successivo sarà alta e più il livello di combattimento sarà alto, più nemici ci saranno e più nemici avrete modo di colpire, più avrete possibilità di aumentare il vostro punteggio.
Ma non finisce qui. Il tenere sempre alto il combat level vi permetterà di accedere ad alcuni bonus stage segreti, introvabili in partite giocate a basso livello.
Tutto è sapientemente collegato e nulla è lasciato al caso, rendendo le meccaniche di After Burner Climax immediate ed adatte a chi cerca semplicemente divertimento, complesse ed esaltanti ai patiti del punteggio.

La modalità Climax è il cuore delle meccaniche del nuovo After Burner

UN GIOCO VECCHIO… SOLO ALL’ANAGRAFE

Tecnicamente il gioco si presenta assolutamente fedele alla controparte arcade (uno dei picchi massimi raggiunti sul piano tecnico da AM2 in questa generazione), se non migliorato, visto il meno aliasing che possiamo riscontrare nella versione per home console.
Dal punto di vista grafico il gioco è semplicemente strepitoso: pulito e coloratissimo come solo AM2 sa fare, vanta una massiccia fluidità generale e nonostante la velocità folle di gioco, i tanti effetti grafici e i numerosi elementi mossi contemporaneamente, specie nelle fasi più concitate.
Nonostante sia un gioco del lontano 2006, visivamente è in grado di dare la paga a molti titoli che, volendo, possiamo definire più “giovani”.

Colori che schizzano fuori dallo schermo e invidiabile pulizia grafica: due elementi caratteristici di ogni grande arcade AM2

SCELTE DI UN’AZIENDA ORMAI DIFFICILE DA CAPIRE

E’ il turno ora di parlare dei contenuti.
Le modalità di gioco sono fondamentalmente due: il classico Arcade e lo Score Attack, accompagnati dalle immancabili classifiche e una modalità “Training” piuttosto valida. Buoni anche gli extra: opzioni EX sbloccabili, che vi danno la possibilità di giocare l’Arcade con una maggior semplicità; la possibilità di selezionare la colonna sonora del capitolo originale, premi per l’avatar e le medaglie collezionabili, ognuna delle quali sbloccabile portando a termine particolari obiettivi.
Sfortunatamente non è stata mantenuta alcuna modalità multiplayer, presente invece sul cabinato (il Team Play).
Purtroppo però, mai come in questo caso, possiamo ritenere sbagliato il formato scelto per la distribuzione del gioco. Non è una semplice lamentela da parte di un collezionista, ma una constatazione tangibile dei limiti che un formato, come il digital delivery, ha in questi casi.
Con i due Out Run, affidati all’epoca nelle mani dei Sumo, ci ritrovammo dei giochi sui quali poter passare decine di ore solo sulle modalità pensate appositamente per la conversione console. Alle quali si aggiungevano una miriade di extra tra auto, tracce musicali e bonus di ogni tipo.
Lo stesso sarebbe potuto tranquillamente accadere anche per After Burner Climax e considerando il fatto che altri titoli Sega ben meno importanti e qualitativamente validi, vengono rilasciati senza problemi sugli scaffali dei negozi, il fatto che questo non sia accaduto per un gioco che rappresenta il ritorno di una serie così importante per Sega, appare ancor di più inspiegabile.
Certo, non si può ignorare lo sforzo impiegato nell’offrire più modi al giocatore per giocare e rigiocare il gioco, sforzo che in aggiunta alla qualità dell’esperienza arcade e al prezzo altamente competitivo (soli 800 MS points per l’utenza 360 e 9.99 euro per quella PS3), rende After Burner Climax tra i titoli più validi tra quelli rilasciati in formato digitale; ma al tempo stesso non si può non pensare a come si sarebbe presentato se distribuito “fisicamente”, su un formato con un quantitativo di spazio su cui lavorare nettamente superiore.

IL RITORNO DEL “SEGA STYLE”

Nonostante la delusione per il formato e la mancanza di qualche lieve accortezza, After Burner Climax rappresenta uno dei picchi più alti raggiunti da Sega in questa generazione per quanto riguarda non solo gli arcade, ma le sue produzioni in generale. Un gioco che avrebbe potuto offrire indubbiamente di più su un formato a lui più consono, ma che rimane un acquisto obbligato per chiunque abbia voglia di giocare nuovamente quei giochi dall’animo squisitamente Sega e che tanto sono mancati negli ultimi tempi.
Giocabilità? Stratosferica, come ogni buon arcade Sega di primissimo livello; così come la rigiocabilità, semplicemente infinita.

PRO:

  • Tecnicamente e musicalmente sublime
  • Game play stratosferico
  • Pura esperienza arcade made in Sega
CONTRO:

  • Limiti imposti dal formato digitale
  • Sconsigliato giocarlo a stomaco pieno

Credits:
HittakaraUn Arcade è per sempre.